Nel primo pomeriggio del 25 maggio 1955, gli alpinisti britannici George Band e Joe Brown lasciano le loro orme un paio di metri sotto la vetta del Kangchenjunga, in segno di rispetto verso gli dei locali, che abitano lassù. È la terza montagna più alta del mondo, il settimo Ottomila raggiunto dall’uomo, ma secondo John Hunt, il capo della vittoriosa spedizione all’Everest del 1953, è stata “the most difficult feat in mountaineering”, l’impresa più difficile dell’alpinismo. Mick Conefrey racconta le vicende di questa montagna bella e terribile fin dalle prime esplorazioni di Douglas Fresh-field nel 1899, accompagnato dal fotografo biellese Vittorio Sella. E poi il folle tentativo del “mago” Aleister Crowley nel 1905, terminato in tragedia. E ancora la sfida che ha anticipato i tempi del tedesco Paul Bauer, dimenticata a causa delle sue simpatie naziste. O quella di un altro tedesco, Gùnter Dyhrenfurth, che dalla Germania è scappato a Hollywood in fuga dalla follia hitleriana. “L’ultima grande montagna” è l’affresco di un’epoca, tra alpinismo e grande storia, imprescindibile per chiunque sia appassionato alla saga della corsa agli Ottomila. Introduzione di Roberto Mantovani.
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