L’Adolescente, Elis, Il Fanatico, Freddy Olmos e Il Barbiere. Gli uomini e le donne di questo romanzo sono naufraghi sulla terra ferma incagliati in una zona di confine. Si muovono in una specie di limbo, nella perenne sospensione fra realtà e desiderio, passato e futuro, fra il paese che si sono lasciati alle spalle e quello in cui – nell’eterna speranza di una promessa, di un nuovo inizio o semplicemente di una tregua – hanno deciso di stabilirsi. Alcuni vogliono andarsene ma non ci riescono, altri se ne sono andati ma è come se non fossero mai partiti. Perché, in fin dei conti, cosa significa espatriare? Perdere un territorio o guadagnarne uno nuovo? Che si trovino ancora a Cuba, negli Stati Uniti, in Messico, in Francia o in Germania, i protagonisti sono come paralizzati sulla frontiera di un mondo a cui non appartengono del tutto. Con una prosa lirica e dal sapore antico, Carlos Manuel Álvarez dà forma a un mosaico di storie che racconta lo sradicamento, l’amicizia e la solidarietà con un tatto e una delicatezza senza precedenti, confermandosi come una delle voci più interessanti della sua generazione.
Vestibulum curae torquent diam diam commodo parturient penatibus nunc dui adipiscing convallis bulum parturient suspendisse parturient a.Parturient in parturient scelerisque nibh lectus quam a natoque adipiscing a vestibulum hendrerit et pharetra fames nunc natoque dui.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.