Uemon Ikeda, artista giapponese, da quasi cinquant’anni residente in Italia, si definisce “romano” a tutti gli effetti. Vive il suo amore per l’Italia in maniera talmente intensa da sognare in italiano. I suoi racconti “paralleli” sono costituiti da aneddoti personali e professionali, ricordi d’infanzia legati al Giappone e veri e propri tableaux della periferia romana e dello stile di vita italiano, visti con gli occhi di un artista orientale. Se per Cartesio «l’uomo non è che una canna, la più debole della natura, ma è una canna che pensa», Ikeda definisce se stesso «una canna che sogna, una canna sognante».
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