Carlo Scarpa (1906-1978) e Sekiya Masaaki (1942- 2002): l’opera dell’architetto italiano emerge e si mescola al variegato mondo del fotografo giapponese, fatto di architettura ma anche di altre attività, come la promozione di talenti fotografici. È il caso di Hattori Aiko, autrice di un vasto reportage nella Tokyo degli anni ’80, presentato nel libro in un’accurata selezione e con un testo introduttivo. Il libro presenta inoltre sezioni fotogra che dedicate ai lavori condotti da Sekiya ad Angkor, in Cambogia; a Vienna, tra gli edi ci di Otto Wagner, e in Italia per l’ultimo grande lavoro nel quale si era cimentato prima della morte, rimasto incompiuto: la ripresa fotografica dell’opera di Carlo Scarpa, che qui viene presentata per la prima volta in un’ampia selezione. A partire dalle fotogra e di Sekiya, una serie di scritti ripercorrono lo spazio e i temi dell’architettura scarpiana, soprattutto della Tomba Brion, opera centrale sulla quale lo stesso Sekiya focalizzò la sua attenzione. Il lavoro d’archivio ha riportato alla luce non solo le fotogra e scattate nel corso degli anni, ma anche il materiale di preparazione, le prove e le correzioni fatte, stampe e disegni che hanno permesso d’individuare nuovi e più profondi legami tra Sekiya e la famiglia Scarpa. Intrecci ripetuti, quindi, legano la vita e l’opera di Carlo e Tobia Scarpa a quelle di Sekiya, il fotografo del lontano Oriente.
Vestibulum curae torquent diam diam commodo parturient penatibus nunc dui adipiscing convallis bulum parturient suspendisse parturient a.Parturient in parturient scelerisque nibh lectus quam a natoque adipiscing a vestibulum hendrerit et pharetra fames nunc natoque dui.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.